Si è tenuto a Mascalucia il 25° raduno giovanile delle CCE, molti i giovani e giovanissimi che vi hanno partecipato.
Trepidazione e aspettative hanno caratterizzato i giorni antecedenti e Dio non è mancato di visitare i suoi giovani.
Per facilitare l’organizzazione è stata osservata la seguente turnazione:
Il primo turno ha visti coinvolti i giovani dai 13 ai 17 anni e si è tenuto dal 07 al 12 agosto.
Il secondo turno invece, ha ricompreso i ragazzi e le ragazze dai 18 ai 35 anni e si è svolto dal 12 al 17 agosto.
Intensi i momenti di comunione fraterna a partire dalla cucina e dal refettorio, dove i nostri giovani hanno servito a turno aggiungendosi al gruppo di fratelli e sorelle dedicati specificatamente a questo servizio, vista l’autogestione, per poi continuare durante i gruppi di lavoro, le preghiere ed i culti. Difficile a volte anche la sospensione notturna delle attività per il giusto riposo, vista la gioia dei ragazzi nel “vivere insieme” fino a tarda serata, aspettando ogni sera l’input di un fratello che con fragoroso “Buonanotteeeee” mandava tutti a nanna.
Un unico filo conduttore ha caratterizzato l’intero raduno tramite la trattazione dell’argomento “L’unità spirituale”, ricordando l’unicità della chiesa di Cristo e l’unicità dell’opera della nostra Congregazione seppur suddivisa nelle varie comunità di Messina. Ancora una volta il Signore ha operato con potenza in mezzo ai giovani, liberazioni, battesimi di Spirito Santo e guarigioni spirituali, hanno ridato forza e vigore a chi si sentiva spento e stanco.
Il tema dell’unità è stato sospinto durante gli incontri dallo Spirito Santo che, come un direttore d’orchestra, ha “suonato” la sua perfetta sinfonia. Già dal primo giorno, il messaggio della Parola è giunto per incoraggiare a sostenersi a vicenda in quella che è la battaglia spirituale non del singolo ma della chiesa tutta, passando poi alla cura del rapporto personale con Dio (Matteo 6:6), continuando ad invitare tutti a scegliere di seguire il Signore ed eliminare ciò che è interdetto in mezzo al popolo, per finire con quello che Dio pensa di ogni suo figlio: prezioso e stimato (Isaia 43:1-5)!
Nel secondo turno i messaggi della Parola del Signore espressi durante i culti, hanno dapprima ampliato le prospettive dei molti, ricordando che c’è “un oltre” al quale ogni cristiano è chiamato, invitando a lasciare tutto ciò che appartiene al passato con la consapevolezza che il Signore fa ogni cosa nuova per la crescita spirituale di ognuno, incitando i giovani ad avere lo stesso sentimento di Neemia nel desiderare la ricostruzione delle mura, lasciandosi trasportare dal vento dello Spirito Santo per non rimanere in una stagnante mediocrità spirituale; infine ricordando la promessa del Signore circa la natura potente dello Spirito Santo venuto ad abitare dentro i figli di Dio:
“Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti1:8).
Una volta chiarite le intenzioni personali, lo scopo è unico: avanzare come un solo corpo verso le alte vette della consacrazione per poter insieme conquistare quelle promesse fatte dal Signore alla Sua chiesa.
Semplice? Per nulla!
Per questo Dio ha stabilito una benedizione particolare nell’unità:
“Ecco quant’è buono e quant’è piacevole che i fratelli vivano insieme!
È come olio profumato che, sparso sul capo, scende sulla barba, sulla barba d’Aaronne,
che scende fino all’orlo dei suoi vestiti; è come la rugiada dell’Ermon, che scende sui monti di Sion; là infatti il SIGNORE ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno” (Salmo 133).