La Nostra Storia
La Sintesi delle origini di una Missione
Agli inizi degli anni sessanta alcuni fratelli, bramosi di veder la Gloria di Dio manifestata in modo particolare, iniziarono a pregare intensamente affinché un fuoco di risveglio divampasse in tutta la città di Messina. L’Eterno, sempre attento al grido accorato dei suoi figliuoli, non tardò a rispondere rivelando loro che avrebbe mandato un Suo unto: Antonino Cannavò. A quel tempo il fratello Nino, così era solito farsi chiamare, viveva negli Stati Uniti e collaborava con l’organizzazione internazionale delle missioni, che per un breve periodo lo aveva mandato come missionario in Messico. Egli racconterà più tardi che, mentre era in preghiera, già da tre giorni e tre notti, una voce autorevole come di potente tuono fece tremare la casa dove si trovava tanto che sembrava gli si rovinasse addosso: «IO TI HO MANDATO IN ITALIA», disse il Signore.
Intanto in Italia un fratello racconta di aver avuto una visione notturna; il fratello Nino gli diceva: il Signore mi manda in Italia. Tornato dal Messico, la Missione gli comunicò l’intenzione di mandarlo in Australia. Fu così che ebbe inizio un aspro conflitto interiore: dire sì alla Missione o ubbidire alla voce tonante ascoltata in preghiera? Nel frattempo i fratelli di Messina avevano appreso la notizia che il fratello Nino si apprestava a partire per l’Australia. Ciò aveva causato molto turbamento dato che tutti avevano fermamente creduto alle rivelazioni del Signore. Così quando si apprese che il fratello Nino aveva deciso di venire in Italia, rinunciando anche al sostegno finanziario che la Missione gli offriva qualora fosse andato in Australia, la gioia fu incontenibile: nulla ha potuto impedire il compimento del piano di Dio così il 18 Agosto 1963, il fratello Nino arrivò in Italia.
L’inizio del suo ministerio apostolico a Messina fu subito confermato da due miracoli: due ragazzi infermi, dei quali uno in gravi condizioni, furono istantaneamente sanati. Tuttavia, tali manifestazioni non furono sufficienti ad attirare l’attenzione di molti e solo pochi fratelli riconobbero in lui il dono di Dio. La Sua opera apostolica ebbe inizio nel piccolo paesino di Ganzirri ed i primi culti si tennero in una piccola casa che il fr. Nino prese in affitto che si trovava in via marina, 40 e lì si cominciò a radunare il primo gruppo di fratelli per qualche anno. Dopo l'opera si trasferì in via papardo e dopo alcuni mesi fu necessario buttare giù una parete per il crescente numero dei fratelli. Il suo lavoro evangelistico si svolgeva principalmente mediante la testimonianza diretta che porgeva alla gente con la dolcezza e l’amore che lo hanno sempre contraddistinto. Era solito andare sulla riva del mare, presso le barche, per portare il messaggio di Dio ai pescatori. Li raggiungeva uno per volta con un messaggio semplice ma ripieno della potenza di Dio.
I primi due anni furono comunque molto duri: dovette affrontare tante battaglie spirituali che lo portarono a pregare e digiunare per giorni e notti ininterrottamente. Nonostante ciò, sembrava che il frutto sperato non si potesse raccogliere finché un giorno l’anelata Pentecoste scese sui quei pochi fedeli ed ebbe così inizio un periodo glorioso di manifestazioni di Spirito Santo.Dopo poco tempo l’opera iniziò ad estendersi verso la città di Messina e furono aperti altri locali, prima in via Romagnosi per poi spostarsi in via Cappellini dato che il numero dei credenti cresceva. La Chiesa a quel tempo annoverava già circa centocinquanta anime. Lo Spirito Santo toccava i cuori e la Chiesa continuava a crescere. La semplicità della fede portava i credenti a non avere pregiudizi e tutti senza distinzione di età lodavano l’Eterno. I malati venivano sanati, gli spiriti scacciati e molti accettavano l’Evangelo.
La potenza del messaggio predicato dal fratello Nino era tale da penetrare gli animi di tutti; anche i più ostili venivano compunti per riconoscere il proprio peccato. Le sue erano parole semplici ma viventi ed efficaci tanto da determinare un “terremoto” nel cuore di chi lo ascoltava! Dopo qualche anno fu costruito nel Rione Aldisio il primo locale di culto capace di accogliere circa 400 anime, che si aggiunse a quelli di via Cappellini e di Ganzirri. Nel frattempo il Signore aveva chiamato al ministerio alcuni fratelli affinché collaborassero assieme al fratello Nino in questa Opera meravigliosa. Altri locali di culto furono in seguito aperti in altre zone della città, quali Annunziata e Villaggio CEP. Oggi, si annoverano più di duemila anime distribuite in dodici comunità sparse per tutta la città di Messina. Il primo Aprile del 1994, il fratello Nino è stato chiamato per congiungersi al Padre lasciando, quale prezioso dono di Dio, un messaggio potente che vive nel ricordo di tutti. E’ ancora tangibile la potenza della sua predicazione trasmessa con veemenza ma altresì carica dell’ Amore di Dio che ha saputo mostrare a tutti attraverso una vita a Lui consacrata.